Quest'articolo è stato aggiornato il giorno: venerdì 29 ottobre, 2021
L’emergenza causata dal virus SARS-Cov-2, il Coronavirus che è l’agente eziologico della polmonite di Wuhan (COVID-19), ha fatto prendere coscienza della grande importanza dell’igienizzazione dei comuni oggetti che usiamo ogni giorno, specialmente dei dispositivi che sono spesso a contatto diretto o quasi con il nostro viso.
Una problematica, quella dell’igiene, ben nota da tempo ai professionisti della telefonia e dell’informatica: non è cosa nuova che un telefono cellulare oppure un tablet siano sovente tra i dispositivi elettronici con più germi sulle loro superfici.
Anche la comune tastiera di un normale computer è spesso un enorme ricettacolo di sporcizia e microorganismi, più di quanto non si sia portati a credere.
Sebbene le ricerche scientifiche siano tendenzialmente concordi sul fatto che sia abbastanza difficile, per il SARS-Cov-2, mantenere abbastanza carica virale anche una volta fuori dal corpo dell’ospite per molto tempo, è sempre possibile ingerirlo accidentalmente dalle nostre mani, che hanno toccato oggetti o superfici contaminate.
Per evitare ciò, o almeno per ridurre di molto il rischio, è buona norma, specie in periodi di conclamata epidemia, di ripassare alcune semplici regole d’igiene personale, nonché di imparare ad igienizzare i nostri dispositivi elettronici personali.
Non spaventatevi: l’igienizzazione di un iPhone o di un iPad casalinga è perfettamente eseguibile da tutti, e richiede prodotti di facile reperibilità, da usarsi secondo una semplice procedura.
Leggete questa pagina per sapere come igienizzare il vostro telefono o tablet Apple e renderlo così ragionevolmente sicuro dalla contaminazione da Coronavirus SARS-Cov-2.
Il SARS-Cov-2 è un virus appartenente alla famiglia dei Coronavirus, la stessa di cui fa parte il virus del raffreddore comune (Rinovirus).
È un virus molto probabilmente di natura zoonotica, cioè adattatosi all’uomo dagli animali, ed è essenzialmente una mutazione del già conosciuto SARS-Cov, che nel 2003 uccise il Dott. Carlo Urbani e scatenò una piccola epidemia sempre in Cina, da dove proviene originariamente.
Le modalità di trasmissione del virus non sono ancora ben conosciute, ma sicuramente si trasmette per via aerea, attraverso le micro-goccioline di saliva, che tutti noi emettiamo quando parliamo, tossiamo o starnutiamo.
È un virus che nella grande maggioranza dei casi risulta asintomatico, ma in una piccola percentuale di pazienti più dare svariati sintomi: dai semi-influenzali alle gravi polmoniti.
Il virus è partito dalla città di Wuhan dove, mutato presumibilmente dagli animali, ha dato il via ad un focolaio che, grazie alla fitta rete commerciale cinese, si è espanso in tutto il mondo, dando origine ad una seria pandemia.
Come tutti i virus, anche il SARS-Cov-2 è invisibile ad occhio nudo, e necessita di un ospite per completare il proprio ciclo vitale.
Fuori dall’ospite, che saremmo noi animali, il virus ha una sopravvivenza di qualche ora: può quindi rimanere pericoloso per diverso tempo, contaminando oggetti, vestiti e materiali vari, anche se (è bene ripeterlo) l’effettiva carica virale di una trasmissione indiretta è molto bassa.
Il nostro amato telefono Apple, esattamente come qualsiasi altro telefono cellulare o dispositivo elettronico maneggiabile, è quasi sempre a contatto con le nostre nude mani.
Sulle nostre mani, vivono sempre una grandissima quantità di microorganismi, spesso patogeni: batteri, muffe, virus, acari, parassiti, ecc.
Tutti esseri biologici microscopici, perciò invisibili ai nostri occhi, eppure egualmente presenti e pericolosi.
Molti di questi esserini non aspettano altro che infilarsi dentro il nostro corpo, poiché in esso trovano ambiente ideale, protetto e con molto nutrimento (batteri), molta energia e risorse da predare (parassiti) oppure delle strutture a loro essenziali per riprodursi (virus).
Fortunatamente, la nostra pelle è però un organo eccezionale: è praticamente impenetrabile per ogni microorganismo, poiché dotata di un sottilissimo e trasparente film sterilizzante (mantello acido).
Questo film, chiamato anche pellicola idrolipidica, è acido al punto giusto da uccidere immediatamente ogni microorganismo che vi si deposita sopra, sempre che, ben inteso, il loro numero non oltrepassi un certo limite.
Oltre quello, la carica microbica diventa talmente elevata che il nostro mantello protettivo non riesce più ad uccidere per tempo tutti gli invasori.
Ecco perché è di fondamentale importanza aiutare la nostra pelle a proteggersi, lavando spesso mani e corpo con acqua e detergenti non aggressivi: in tal mondo, si abbassa la carica microbica, e il nostro film idrolipidico può continuare a fare al meglio il proprio lavoro.
Essendo un tessuto organico perennemente sottoposto ad usura, sia chimica che meccanica, le cellule della nostra pelle si rigenerano molto in fretta: praticamente, in ogni momento della giornata mettiamo cellule nuove, rimpiazzando quelle vecchie e ormai consumate.
Questo genera delle micro-scaglie di pelle morta che, costantemente, lasciamo su indumenti, biancheria, anche in giro nell’aria.
Sembrerà assurdo, ma circa l’80% della polvere che vediamo in giro per casa… È pelle morta!
Del resto, ci sono acari molto specializzati, che vivono in simbiosi sul nostro corpo, cibandosi costantemente dei residui della nostra pelle!
Quando tocchiamo il nostro iPhone, quindi, depositiamo su di esso buona parte della nostra pelle morta, oltre a una grande quantità di microbi.
Col tempo, i residui di pelle possono agglomerarsi sul telefono, entrando un po’ dappertutto, specie negli incavi (connettore di ricarica, bordo dei pulsanti, incavi dello speaker, ecc.).
Questi sedimenti, biologici e perciò marcescibili, nel tempo possono accumulare colonie batteriche, diventando quindi veicolo d’infezione.
Anche particelle virali possono depositarsi sui sedimenti che, toccati con le mani poi portate a bocca, naso, occhi ed orecchie, possono dar luogo ad infezioni da virus.
Il pericolo del propagarsi delle infezioni è ancora maggiore nel caso di un iPhone, poiché il dispositivo è quasi sempre messo a contatto diretto con il viso, a distanza ravvicinattissima con la bocca, che lo fa bersaglio perfetto delle piccolissime micro-gocce di saliva.
Una fonte d’infezione virale davvero preoccupante, specie per il SARS-Cov-2, il cui veicolo sinora accertato è quello micro-salivare.
Ecco perché una periodica igienizzazione dell’iPhone o dell’iPad è necessaria, specie nei momenti d’emergenza sanitaria, per garantire sempre l’uso sicuro del dispositivo.
L’igienizzazione è il processo di riduzione della carica microbica da una superficie, in questo caso il nostro iPhone.
Attenzione: l’igienizzazione non è la sterilizzazione, poiché non mira ad uccidere il 100% dei microorganismi presenti sul telefono o sul tablet, ma solamente a ridurne (di molto) la carica infettiva.
Ridurre la carica (quantità) di batteri e virus è molto importante, poiché i microorganismi in generale sono pericolosi per il nostro corpo solo quando ci attaccano in grandi quantità (milioni o miliardi per millimetro cubico).
Presi in piccole colonie di poche migliaia di elementi, nessun microcobo, battere, virus o parassita, riesce ad innescare un’infezione diffusa, e il nostro sistema immunitario riesce a sbarazzarsene senza troppa fatica.
Per igienizzare superfici ed oggetti si possono utilizzare molti prodotti (alcuni di essi sono presidi medici-chirurgici), ma nel nostro caso dobbiamo usare prodotti in grado di non danneggiare le componenti elettroniche del nostro iPhone, né aggredire le delicate parti meccaniche come la scocca o il vetro di protezione.
Dobbiamo quindi assicurarci che il prodotto utilizzato sia:
L’unico prodotto in grado di fare tutte queste cose si chiama alcol isopropilico (chiamato anche isopropanolo o ‘alcool vero’), ovverosia alcool puro con percentuali oltre il 99%.
È un prodotto che si può trovare sia in una ferramenta ben fornita, sia in farmacia, dov’è utilizzato per le preparazioni galeniche.
Ancora, è reperibile facilmente su tanti store online, come Amazon o eBay.
Il suo costo non è modesto, ma è un prodotto ad alta purezza, e quindi abbastanza caro: una tanica da cinque litri costa tra i 35 e i 40 Euro, mentre in farmacia una bottiglia da un litro sta dai 10 ai 14 Euro circa.
Datosi che basta pochissimo prodotto per una pulizia completa, una bottiglia da un litro basta per molto tempo, quindi l'investimento si ripaga nel lungo periodo.
Attenzione: NON VA ASSOLUTAMENTE USATO ALCOOL ETILICO DENATURATO (quello ‘rosso’, per intenderci).
Questo perché il suo colorante può lasciare dei residui, che potrebbero rovinare scocca e depositarsi sui contatti elettrici del connettore lightning di iPhone, danneggiandolo.
Va usato solamente alcool isopropilico, puro e senza diluizione.
Ricordiamo quindi che, per la pulizia dell'iPhone, non vanno assolutamente usati:
Oltre all’acool isopropilico, per completare con successo l’igienizzazione dell’iPhone o dell’iPad servono:
Questo è tutto quello che vi serve per igienizzare il vostro iPhone o iPad.
Sono tutti arnesi o prodotti facilmente reperibili anche in situazione d’emergenza (ferramenta o famarcia), e il loro costo è estremamente contenuto.
Una volta che siamo pronti con tutto l’occorrente, si può incominciare l’igienizzazione.
L’igienizzazione dell’iPhone o dell’iPad si compone di due parti distinte, da effettuarsi in ordine:
Le due parti vanno affrontate in sequenza: non va assolutamente lavato il telefono prima di aver rimosso meccanicamente i residui!
Per procedere, innanzitutto spegnete l’iPhone, e rimuovete ogni genere di custodia o di cover.
Gli eventuali vetri adesivi protettivi (benché inutili, dovreste saperlo) possono essere lasciati al loro posto.
Posizionate l’iPhone sopra un foglio di carta A4 pulito, poi prendete le pinzette a becco, ed infilate CON DELICATEZZA uno dei becchi nel bordo interno del connettore lightning (quasiasi angolo), spingendo fino ad arrivare nel fondo per poi SUBITO fermarsi.
Non spingete troppo forte una volta sentita la prima resistenza, o romperete qualcosa.
Ora, il trucco è quello di grattare la cavità del connettore facendo movimenti circolari verso l’esterno, MAI verso l’interno.
Muovetevi per tutto il perimetro in circolo, asportando i residui che pian piano verranno fuori.
Attenzione: per un fisiologico fattore meccanico (di pressione del cavo maschio ogni volta che lo infilate per la ricarica) , gran parte dello sporco e dei sedimenti sarà incrostato verso il fondo del connettore .
Ciò vuol dire che, proprio sul fondo, occorrerà raschiare con una maggiore decisione, stando sempre ben attenti però a non forzare troppo.
Bastano piccoli movimenti circolari, raschiando dal fondo verso l'esterno, per far venir via lo sporco sedimentato.
Solitamente, servono tre-quattro passaggi del perimetro per asportare tutti i residui accumulati nel corso degli anni.
Non spaventatevi se vedete uscire della schifezza maleodorante: l’80% di quella roba è la vostra pelle morta, unita a colonie di batteri (e forse qualche virus pure).
Una volta che, passando il becco delle pinzette per tutto il perimetro, non vedrete uscire più niente, vorrà dire che il connettore sarà pulito dai residui sedimentati (ma non ancora igienizzato).
Fatto questo, avete completato il primo passaggio, forse il più difficile se non avete mano esperta.
Tempo di continuare a rimuovere i restanti sedimenti.
Il grosso dei sedimenti di pelle morta, batteri e virus vari si forma dove il telefono è più a contatto con mani e bocca, cioè nella parte bassa, nei micro-fori dell’altoparlante e del microfono, rispettivamente ai lati del connettore di ricarica negli iPhone.
Per pulirli i tecnici professionisti utilizzano sottilissimi specilli (non dissimili da quelli dei dentisti), ma voi è meglio che non ci proviate: bisogna avere una mano ferma e un’esperienza eccezionale, altrimenti il rischio di bucare la membrana a rete dietro i buchetti e rovinare così il componente elettronico sonoro è quasi certo.
Piuttosto, prendete gli stuzzicadenti che avete preparato e, DELICATAMENTE, appoggiateli appena sul bordo dei buchini dell’altoparlante o dello speaker.
Una volta appoggiati, SENZA SPINGERE, eseguite dei movimenti circolari attorno alla circonferenza del buco, facendo forza verso l’esterno e MAI verso l’interno.
Mentre roterete lo stuzzicadenti attorno al perimetro dei buchini, noterete la solita pelle sedimentata e schifezze microbiche annesse venire fuori.
Il legno dello stuzzicadenti, morbido, si piegherà e frantumerà se applicherete troppa forza, evitandovi così di bucare le membrane protettive di microfono ed altoparlante, ma ciò comporterà anche una maggiore difficoltà a raschiare bene lo sporco.
Il consiglio è quindi quello di avere molta pazienza, ripetendo le rotazioni dello stuzzicadenti mentre fate pressione sull'esterno del buchino e ne seguite tutto il contorno.
Eseguite questo per tutti i buchini sia a destra che a sinistra del connettore lightning, dopodiché avrete concluso la raschiatura meccanica della parte bassa del telefono.
Alternativamente, MA SOLO SE AVETE GRANDE MANO FERMA E UN MINIMO DI ESPERIENZA, potete usare per l'operazione un comune specillo odontoiatrico, oppure anche uno dei becchi della pinzetta di precisione.
Con tali attrezzi la pulizia dei fori sarà molto più rapida, ma dovete prestare molta attenzione a non bucare la delicata membrana protettiva dei circuiti interni.
Nella parte alta dell’iPhone, sul bordo superiore se avete un modello con bordi o sul notch se lo avete borderless, accanto alla videocamera frontale noterete un piccolo rettangolo orizzontale coi bordi arrotondati.
Se lo guardate bene, magari con l’aiuto di una lente, scoprirete che è un buco, con sotto una piccolissima rete a maglie.
Da quella rete, escono i suoni della microcornetta del cellulare, ossia lo speaker interno.
Quello che, per intederci, manda le voci nel vostro padiglione auricolare, e permette di usare il telefono come… Un telefono, per l’appunto.
Datosi che è una parte perennemente a contatto (o quasi) con la pelle, si riempie sempre di sedimenti organici, batteri ed esserini vari.
Va pertanto pulita.
Con le pinzette a becco, grattate DELICATAMENTE e SUPERFICIALMENTE tutta la retina.
NON SPINGETE ASSOLUTAMENTE E NON FATE FORZA CON IL BECCO DELLE PINZETTE: grattare solamente, molto, molto delicatamente, quasi ‘carezzando’ la retina.
Dovreste udire il tipico suono di rete grattata, passate e ripassate per una decina di volte fino a che, anche qui, la pelle morta non venga tutta via.
Ancora una volta: NON SPINGETE ASSOLUTAMENTE, o bucherete quasi sicuramente la retina, rovinando la microcornetta dietro di essa.
Non preoccupatevi se rimangono residui biancastri, molto piccoli, dentro le micro-maglie della retina, che non riuscite a togliere con le pinzette: verranno via col lavaggio.
Bene, avete quasi finito, sul serio!
Sulla parte sinistra del vostro iPhone, c’è il classico commutatore a leva, per mettere in modalità silenziosa il telefono.
Datosi che, come ogni leva, presenta degli incavi, si riempie di sporcizia e pelle morta, che va levata.
Posizionate il commutatore su muto (la leva diventa arancione) e, con il becco delle pinzette, grattate LEGGERMENTE verso il bordo esterno dell’incasso della leva.
Finito questo, azionate la leva e eseguite la stessa pulizia dall’altra parte, fino a che tutta la pelle morta non sarà levata.
Anche qui, grattate LEGGERMENTE: non dovreste fare molti danni, datosi che la parte è molto solida e metallica, ma non esagerate comunque, poiché potreste graffiare irreparabilmente la scocca dell’iPhone.
Bene, finita anche questa pulizia, avete concluso la prima parte del lavoro: avete rimosso tutti i sedimenti!
Bravi, ora è tempo però di lavare il telefono e finire l’igienizzazione.
Caricate lo spruzzino con un po’ di alcool isopropilico (poco, non ne serve molto), e state tranquilli se sentite un deciso odore pungente: non è commestibile, ma non è neppure tossico se inalato (entro certi limiti, almeno).
Buttate il foglio di carta A4 dove si saranno depositati tutti i sedimenti rimossi dall’iPhone, e mettetene un altro pulito al suo posto.
Prendete la bomboletta di aria compressa o la pistola del compressore (moderate al minimo il flusso!) e spruzzate aria sopra ogni parte che avete lavorato e pulito in precedenza.
Pulite bene il connettore lightning, i fori dell’altoparlante e del microfono, la retina della microcornetta e il commutatore del muto.
Eseguite piccole spruzzatine ripetute, e mai un getto continuo e lungo: spruz! Spruz! Colpettini d’aria fino alla completa rimozione di tutti gli eventuali sedimenti rimasti.
Fatto questo, levate il foglio A4 sporco e pieno di sedimenti e stendete sul tavolo il panno in microfibra, che dovrebbe essere di dimensione sufficiente a contenere comodamente il vostro iPhone.
Metteteci dunque sopra il telefono e spruzzate un po’ di acool sui cotton-fioc che avete precedentemente preparato.
Spruzzate sino a quando il cotton-fioc non si sia impregnato bene di acool, poi procedete, con esso, alla pulizia del connettore lightning.
NON INFILATE IL COTTON-FIOC DI FORZA BRUTA NEL CONNETTORE, ma piuttosto PULITE SOLO IL BORDO dello stesso.
Movimenti circolari, senza spingere: non importa se la testa del cotton-fioc non entra (non deve entrare), basta che la punta riesca a pulire il bordo interno.
Fatto questo, con un altro cotton-fioc imbevuto di alcool, pulite i piccoli buchi di altoparlate e speaker.
Anche qui, NON SPINGETE: piuttosto, poggiate il cotton-fioc sul buchetto, e girate delicatamente, rotolando il bastoncino con le dita.
Passate poi il cotton-fioc, SEMPRE SENZA SPINGERE, sulla retina in alto, della microcornetta.
Passaggi orizzontali, delicati, due o tre sono sufficienti per rimuovere ogni residuo eventualmente ancora presente.
Eseguite la pulizia anche del commutatore a leva, sempre con movimenti roteanti e sempre con la testa del cotton-fioc ben imbevuta di acool.
Finito questo, prendete lo spruzzino e spruzzate totalmente il telefono, sia dalla parte frontale, del display, che il retro, sulla scocca.
Due spruzzate per lato sono sufficienti.
Prima che l’acool si asciughi, involtate il telefono nel panno in microfibra e pulitelo strofinandolo: fate presto, poiché l’acool puro evapora quasi immediatamente!
Bene, complimenti: ora avete perfettamente igienizzato il telefono!
Non vi resta che accenderlo e usarlo nuovamente.
Se il telefono è protetto da custodie, bumper o case in plastica o silicone, è necessario provvedere anche alla loro igienizzazione, sempre mediante alcool isopropilico.
Nel caso il telefono sia protetto da custodie in pelle, non è possibile usare l’isopropanolo: in quel caso, è necessario utilizzare appositi prodotti per la pelle, che potete trovare nei ferramenta o nei negozi specializzati (anche i calzolai, a volte).
Se utilizzate anche spesso gli auricolari, è buonissima norma provvedere anche per loro all’igienizzazione, sempre mediante alcool isopropilico.
Nel caso si siano formati dei sedimenti di cerume negli incavi (solitamente, davanti alla retina dello speaker), potete procedere nello stesso modo in cui avete operato sulla retina della microcornetta dell’iPhone.
Assicuratevi sempre di NON SPINGERE, e di pulire poi con una passata di alcool isopropilico da applicarsi prima su un panno in microfibra, con cui poi pulirete le cuffiette (avvolgendole in esso).
Tutti no, ma buona parte di essi, sì.
L’isopropanolo, come tutti gli alcoli, è in grado di distruggere la membrana esterna di molti batteri, nonché di disgregare il capside di una discreta gamma di virus.
E questo perché le strutture di alcuni virus (come i Coronavirus) hanno un involucro lipidico, che viene sciolto dall’acool.
Non può quindi dare il 100% di sicurezza battericida o viricida, ma l’acool isopropilico è un’ottima arma igienizzante contro il SARS-Cov-2 e un vasto numero di batteri.
Non questo tipo di acool.
L’acool isopropilico ha una caratteristica peculiare, tra le tante: non è conduttivo.
Quindi vuol dire che non conduce elettricità, e non può causare quindi corto-circuiti.
Ecco perché è usatissimo in elettronica: pulisce e sgrassa, deossida e ravviva i circuiti, senza danneggiarli.ì
Ancora, come ogni alcool, è volatile e non lascia residui: si vaporizza totalmente in pochi secondi, anche con minime quantità d’aria, quindi non può ristagnare neppure passando tra le sottilissime membrane degli altoparlanti degli iPhone.
Circa una volta al mese, in situazioni di normalità.
In situazioni particolari, come in caso di uso frequente in luoghi sporchi o dall’aria contaminata (anche quella carica di iodio del mare), è meglio provvedere con frequenze più ravvicinate.
In emergenza Coronavirus (COVID-19), dopo aver effettuato la prima, profonda igienizzazione, è necessario e sufficiente provvedere ad un lavaggio completo (senza raschiamento meccanico) alla fine di ogni giornata lavorativa.
Il raschiamento meccanico dovrebbe essere effettuato solo nel caso di importanti sedimentazioni, che di solito impiegano settimane per formarsi (quando non mesi).
È quindi totalmente inutile farlo giornalmente, mentre il solo lavaggio chimico giornaliero è importante per prevenire eventuali infezioni da SARS-Cov-2.
Assolutamente NO.
Oltre che potenzialmente dannosa (l’alcool isopropilico potrebbe danneggiare irrimediabilmente il display OLED, LCD o il digitalizzatore, penetrando nelle crepe del vetro), in questo caso l’igienizzazione sarebbe anche inutile.
Avere un iPhone col vetro rotto equivale a vivere in una stanza con una finestra rotta: non importa quanto si pulisce la stanza, si riempirà sempre di sporco, ogni giorno, fin quando non sarà riparata la finestra!
In quel caso, è imperativo cambiare il display, e far igienizzare il telefono da un tecnico esperto: iPhone lasciati per lungo tempo col vetro rotto necessitano di uno smontaggio totale e di un lavaggio chimico interno, eseguibile solo da professionisti esperti in assistenza informatica.
Sperimenti problemi col tuo iPhone, sei solo in casa in quarantena e non hai nessuno che ti può aiutare?
Ci siamo qui noi: ti offriamo supporto online gratuito.
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