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Consigli per evitare danni ai vostri iPhone ed iPad

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Quest'articolo è stato aggiornato il giorno: venerdì 29 ottobre, 2021

Ci sono costati una discreta quantità di denaro, a volte anche di considerevoli periodi di risparmio, e li amiamo sopra ogni altra cosa (elettronica): sono i nostri iPhone ed iPad, vero fiore all'occhiello della nostra vita digitale.

Dentro di essi, ormai c'è mezza nostra esistenza: foto, video, contatti, app, numeri di carte di credito e conti correnti... Di tutto.

Non possiamo quindi veramente più farne a meno: sono dispositivi indispensabili, che ci facilitano di certo molto della vita.

Proprio per questo motivo, dobbiamo preservarli al meglio: urti, danni accidentali, tuffi non programmati in mare o piscina... Tutte cose che dobbiamo assolutamente evitare ai nostri iPhone ed iPad, pena... La disperata urgenza di chiamare il 333.29.22.308 e ricorrere alla nostra assistenza.

Spesso e volentieri i danni più gravi agli iPhone ed iPad sono causati proprio dalle disattenzioni più banali; disattenzioni che, veramente, basterebbe ben poco per evitare.

E quindi mantenere in salute un dispositivo che costa molto denaro, senza intervento dell'assistenza.

Ecco a voi quindi una breve lista di consigli, validi ogni giorno e per qualsiasi utilizzo del vostro iPhone od iPad, scritti da chi questi dispositivi li ripara ogni giorno: alcuni possono sembrare scontati, ma è proprio quando ci si dimentica di eseguire azioni scontate che, spesso, si fanno i danni più grossi.

1. Maneggiate il vostro iPhone od iPad con cura

Prima regola: impugna sempre saldamente il tuo iPhone!

Forse non tutti sanno che più del 90% dei vetri rotti di iPhone ed iPad sono dovuti in prima analisi ad uno scorretto uso del dispositivo.

Nello specifico, di come si dovrebbe maneggiare tale dispositivo.

Gli iPhone e gli iPad sono stati ideati, progettati e costruiti per resistere senza problemi all’uso quotidiano ma, e purtroppo la cosa non è ancora ben chiara a molti utenti, per ‘uso quotidiano’ non s’intendono cadute rovinose, lanci contro muri, pesi e gravi che cadono sopra ai display dei vostri dispositivi.

Come qualsiasi altro materiale esistente nell’Universo conosciuto, anche la struttura del vetro di protezione di iPhone ed iPad, ovvero il silicato con inserti d’alluminio noto come Gorilla Glass ha una definita resistenza alle rotture e una certa capacità di disperdere l’energia assorbita quotidianamente.

Laddove la struttura, che tra le altre cose è simil-cristallina, non sia capace di assorbire e disperdere una certa quantità d’energia, la distruzione sarà inevitabile.

L’energia è la grandezza capace di compiere lavoro che permea e compone tutto l’Universo: non si vede, non si tocca e non si sente direttamente, ma c’è.

Cosa succede quando cade un iPhone?

Quando un iPhone cade rovinosamente sul pavimento, per effetto della forza di gravità che fa inevitabilmente attirare tutti i corpi dotati di massa, l’energia potenziale del telefono (sollevato da terra) si trasforma in energia cinetica, ovvero di movimento.

All’impatto, tale energia percorre tutta la struttura del dispositivo tramite vere e proprie onde, equiparabili esattamente a quelle telluriche, che son solite svilupparsi durante i terremoti.

Le onde energetiche creano una perturbazione che si propaga nel tempo e nello spazio: partendo da un epicentro, concentricamente.

Tale perturbazione fa letteralmente ‘oscillare’ atomi e molecole del materiale dove l’energia è propagata, esattamente come un palazzo colpito da un sisma.

Tale oscillazione può essere assorbita e dispersa o meno dal materiale: se dispersa, la struttura rimarrà intatta, mentre se non assorbita… La struttura cederà crepandosi, perché comunque l’energia dell’onda deve comunque essere rilasciata in qualche modo.

Tale concetto non è valido solo per i vostri iPhone ed iPad: è valido in generale per qualsiasi materiale esistente nell’Universo.

Qualsiasi cosa si ‘rompe’: è necessario applicare l’energia giusta nel punto giusto.

Perché è il vetro dell'iPhone che si rompe quasi sempre per primo?

Il vetro di protezione è il materiale che si rompe per primo in caso di mancato assorbimento e dispersione della struttura del dispositivo in seguito all’onda energetica; e questo per un motivo molto semplice: è il materiale con la struttura più rigida e fragile tra i tanti che compongono gli iPhone e gli iPad.

Il Gorilla Glass, essendo un silicato, vede le molecole che lo compongono disposte geometricamente in una particolare struttura simil-cristallina: in questa struttura, molto rigida, sono inseriti tramite opportuno drogaggio atomi di alluminio, per dare al materiale una certa flessibilità (mantenendo la trasparenza).

Paragonata al case d’alluminio che serve da telaio dei vostri iPhone ed iPad, è una struttura estremamente fragile: ed è quindi la prima che si crepa se l’energia presa durante un urto accidentale non riesce a disperdersi.

Quindi, prestate sempre estrema attenzione a come maneggiate il vostro dispositivo della mela: evitate assolutamente di metterlo in posizioni pericolose (esempio: sul bordo di scrivanie, tavoli, mobili in generale sollevati troppo da terra) ed evitate di maneggiarlo con imperizia.

Cosa posso fare per ridurre al minimo i rischi di caduta e di urto dell'iPhone?

I dispositivi iPhone, di ogni modello, sono stati progettati per essere maneggiati con le mani libere: ricordatevelo quando dovrete impugnarli, ed evitate quindi di tenere al contempo penne, quaderni, fogli, chiavi, oggetti vari mentre state maneggiando il dispositivo.

L’iPhone dovrebbe essere sempre impugnato ben saldamente, soprattutto quando lo si usa in chiamata con una sola mano: l’impugnatura dovrebbe essere avvolgente, tenendo il dispositivo nel palmo e facendo presa a mo’ di morsa con pollice e tutte le altre quattro dita.

Sarebbe da evitare la diffusa abitudine di tenere, in chiamata, il telefono picchettato per la base col solo pollice, premendo sul retro col dito indice: è una posizione instabile, in quanto un leggero scatto del collo, oppure lo scivolamento del pollice che fa da appoggio basilare possono far rovinare il telefono a terra.

Ancora, sarebbe assolutamente da evitare la diffusissima usanza di tenere il telefono senza mani, comprimendolo ‘a panino’ tra orecchio e spalla: un’ottimo modo davvero per vederlo, prima o poi, in frantumi a terra.

Se non potete tenere le mani occupate col telefono durante una chiamata, esistono vari modi sicuri per il vostro dispositivo: usare gli auricolari (sia via cavo che Bluetooth, a voi la scelta), usare l’altoparlante vivavoce integrato nel telefono oppure ancora qualsiasi altro altoparlante wireless.

Cosa posso fare per salvaguardare il mio iPad dalla rottura del vetro?

Gli iPad, anch’essi di ogni modello, sono stati progettati per essere tenuti a due mani, impugnati saldamente.

Quando poggiati su un supporto, devono sempre essere in piano, e vanno sempre tenuti ben distanti dal bordo estremo di scrivanie, comodini et similia.

Non vanno portati sotto il braccio, non vanno tenuti con una mano sola mentre si impugnano anche altri oggetti; soprattutto, non dovrebbero essere messi in mano a bambini piccoli, che non possono riconoscerne il valore economico e né tantomeno possono essere consapevoli dei danni da urto al quale spesso e volentieri li sottopongono.

Questi semplici accorgimenti, per quanto ovvi, spesso sono sistematicamente ignorati dal più dei possessori di iPhone ed iPad, con risultati altrettanto ovvi: vetri in frantumi, LCD rotti e scocche ammaccate.

Basta poco per risparmiare soldi ed arrabbiature, e prevenire dolorosi danni ai vostri iPhone ed iPad: prima che interveniamo noi, è nel vostro interesse che interveniate voi.

2. Tenete lontani i vostri iPhone ed iPad dai liquidi conduttivi

Seconda regola: tieni l'iPhone lontano dai liquidi conduttivi!

Come qualsiasi altro dispositivo elettronico, anche il vostro iPhone non gradisce minimamente entrare in contatto con qualsiasi liquido conduttivo, che può causare danni anche irreparabili ai delicati componenti elettronici interni.

L’acqua è, generalmente, il liquido conduttivo più comune con cui il vostro iPhone spesso e volentieri viene a contatto: miscela ben conosciuta di idrogeno ed ossigeno (la famosa formula H2O), è un liquido essenziale alla vita e compone praticamente ogni organismo biologico del pianeta (la Terra stesso è un’immensa risorsa idrica, vista dal punto di vista esterno).

Capace di sciogliere i legami molecolari ionici con estrema facilità, proprio per questa sua caratteristica è un liquido che non si trova mai allo stato naturale, ma sempre mischiato con altri elementi, soprattutto sali minerali, metalli e calcare.

L’acqua pura, ovvero quella che viene comunemente chiamata ‘acqua distillata’ si ottiene per l’appunto tramite il processo di distillazione: è un liquido non potabile, composto esclusivamente di idrogeno ed ossigeno, cattivo conduttore di elettricità: gli elettroni quindi non ‘scorrono’ facilmente attraverso di esso.

Di per sé, quindi, l’acqua pura non sarebbe molto pericolosa per i componenti elettronici; ma abbiamo detto che, al mondo, l’acqua distillata pura non esiste: è sempre contaminata da sali, metalli, gas, calcare e chi più ne ha, ne metta, in percentuali variabili.

Queste occlusioni, specie quelle saline, sono invece molto pericolose per i dispositivi elettronici, perché rendono l’acqua estremamente conduttiva: gli elettroni possono scorrere tra gli atomi disciolti di sali, zuccheri e metalli, attratti dalle cariche ioniche presenti in essi.

Ecco che quindi il liquido, da scarsamente conduttivo, in presenza di impurità diventa estremamente conduttivo, e quindi nefasto per l’elettronica.

Gli effetti dell'acqua sull'iPhone sono sempre uguali? Cambia qualcosa tra acqua salata o acqua dolce?

La conduttività generale dell’acqua varia a seconda delle impurità presenti in essa: è altissima nell’acqua salata (quella di mare, per esempio) ed è meno accentuata in presenza di acqua dolce.

I delicati circuiti interni dell’iPhone, come quelli di qualsiasi altro dispositivo elettronico, si trasmettono le informazioni attraverso specifiche ‘piste’ di conduttanza, dove scorrono gli elettroni.

Tali piste, o tracce, sono paragonabili esattamente alle nostre autostrade: sono a senso unico, in cui il flusso di ciò che ci scorre dentro è sempre regolato (si chiama polarizzazione).

I liquidi conduttivi possono creare nuove piste in un circuito, facendo scontrare i differenti flussi elettronici e causando gravi danni agli integrati del dispositivo; in aggiunta ai cortocircuiti, che rendono spesso irreparabili i dispositivi, i liquidi contenenti ossigeno (come per l’appunto l’acqua) causano il fenomeno dell’ossidazione, ovvero il legame chimico che l’ossigeno crea spontaneamente con tantissimi altri elementi presenti in natura (nello specifico, i metalli).

L’ossidazione, parlando di circuteria elettronica, causa danni gravissimi: l’ossido che si forma, ovvero quella patina verdognola che altro non è che il legame chimico dell’ossigeno col componente metallico, lentamente corrode piste e connettori, facendoli progressivamente disintegrare col fenomeno della passivazione.

Una volta che un componente è passivato, è impossibile recuperarlo, soprattutto se il danno risiede nelle piste di connessione del PCB della scheda logica.

Quanto sono pericolosi i danni da liquido per l'iPhone?

I danni da liquido sono molto difficili da trattare, e sono la prima causa di irreparabilità del vostro iPhone.

Ecco perché la regola d’oro per prevenire danni al vostro iPhone è quella che, generalmente, si applica a qualsiasi dispositivo elettronico: tenere qualsiasi liquido conduttivo ad almeno un metro di distanza dalle apparecchiature elettriche/elettroniche.

Quindi, la bruttissima e diffusissima abitudine di pranzare con l’iPhone appoggiato sul tavolo del banchetto sarebbe da evitare sempre; così come sarebbe da evitare di portarsi il telefono in luoghi balneari (spiaggia, piscina, terme, ecc ecc.) oppure in zone della casa come bagno e cucina.

Ricordandoci che l’aria che respiriamo ha sempre una certa percentuale di acqua sospesa in essa (il vapor acqueo, invisibile agli occhi ma presente sempre nell’atmosfera), è d’obbligo evitare di portare l’iPhone in località o posti troppo umidi, ovvero dove la percentuale di particelle d’acqua sospese nell’aria sia troppo elevata.

La diffusa abitudine di usare il telefono come riproduttore musicale (utilizzando l’altoparlante integrato) mentre si sta facendo il bagno o la doccia, laddove non si sia protetto il dispositivo con opportune custodie impermeabili, è da evitare.

Così come è da evitare di portarsi il telefono in bagno, magari mettendolo in tasca, durante l’espletarsi delle funzioni biologiche umane: sembrerà assurdo, ma circa il 70% dei danni da liquido del vostro iPhone sono causati da… Caduta nella toletta.

Cos'è la certificazione IP67?

Con iPhone 7 ed iPhone 7 Plus, Apple ha raggiunto la certificazione IP67 per i suoi telefoni cellulari; al contrario di come - erroneamente - tutti credono, tale certificazione non indica il telefono come 'subacqueo', e né come dispositivo che può tranquillamente tuffaresi nel mare a tempo indeterminato.

Specificatamente, la certificazione IP67 indica un dispositivo protetto da polveri fini e che può resistere a schizzi (non a pressione) di acqua, pioggia ed immersioni non continue di massimo 30 minuti, in profondità non eccedenti il metro.

Oltre i 30 minuti d'immersione, le funzionalità non sono più garantite.

Tali caratteristiche lo rendono un telefono adatto a resistere ai piccoli problemi dell'uso quotidiano, come ad esempio i danni che può fare la pioggia durante una malaugurata passeggiata senza ombrello, oppure una scellerata e breve caduta del telefono nel lavandino.

Parliamo quindi di situazioni che dovrebbero essere eccezioni, e non regole: nessun adesivo, almeno attualmente con la tecnologia disponibile, può resistere per un tempo indeterminato in immersione totale in acqua, e le membrane collanti usate per assemblare i componenti di iPhone 7 non sono di certo differenti dagli standard comunemente usati.

Altresì, col tempo l'efficacia dei materiali collanti si affievolisce, ripercuotendosi quindi sulla tenuta globale del dispositivo.

Per risolvere il problema definitivamente occorrerebbe un iPhone completamente rivestito da un secondo contenitore a tenuta stagna, ma questo è ovviamente improponibile senza rivedere pesantemente l'estetica del telefono, il suo peso ed ingombro e la sua usabilità generale.

Si può fare qualcosa per aumentare la protezione di un iPhone ai liquidi?

Per ridurre quanto più possibile i danni da liquido, oltre che ovviamente tenere il vostro iPhone ben lontano dall'acqua, è disponibile uno specifico trattamento idro-repellente ed anti-ossidante.

Tale trattamento, eseguito con un particolare spray con nano-molecole idro-repellenti ed isolanti, aiuta a proteggere i delicati circuiti della scheda logica in caso di contatto con un liquido conduttivo.

Il trattamento è anche ottimo per proteggere i circuiti elettronici da umidità, vapore acqueo, condensa e salsedine.

3. Usate un gruppo continuità per caricare il vostro iPhone od iPad

Terza regola: usa sempre, quando possibile, un gruppo di continuità per ricaricare il tuo iPhone / iPad

I vostri iPhone ed iPad, come tutti gli altri dispositivi elettronici portatili moderni, sono dispositivi che immagazzinano energia elettrica grazie ad un accumulatore integrato, nella fattispecie una batteria ricaricabile ai polimeri di litio.

Tale batteria ha una tensione specifica d’esercizio, che è sempre costante per tutta la durata dell’energia erogata.

Tale tensione scorre nei circuiti dei dispositivi elettronici attraverso i vari bus di collegamento degli integrati, che sono progettati per lavorare esclusivamente con quella tensione.

Variazioni della tensione d’esercizio a circuito chiuso possono generare gravissimi danni ai delicatissimi integrati del vostro iPhone od iPad; quasi sempre questi danni sono purtroppo irreversibili, e spesso irreparabili.

I momenti in cui la tensione può subire variazioni non progettate sono sempre durante l’erogazione dell’energia da parte dell’accumulatore.

A sua volta però, la batteria dev’essere ricaricata prendendo energia da una fonte esterna, che è principalmente il circuito a parete, presente in tutti gli stabili contemporanei.

Quali sono i parametri elettrici di ricarica dell'iPhone?

In Italia, così come in tutta l’Unione Europea (e tanti altri Stati) la corrente elettrica viene distribuita industrialmente con la modalità alternata (AC) in alta tensione (anche fino a 400kV), per mezzo di cavi e tralicci che partono dalla sorgente d’erogazione (la centrale elettrica) ed arrivano sino ai giganteschi trasformatori delle cabine elettriche che, abbassata la tensione entro parametri usabili commercialmente, provvedono poi a distribuire il flusso elettronico nelle abitazioni civili.

Nei circuiti casalinghi, la tensione viene abbassata a 230V, con una frequenza alternata di 60Mhz e fino a 11A d’intensità.

Questi parametri del flusso elettronico sono sufficienti per qualsiasi uso quotidiano dell’energia elettrica, sia per l’illuminazione che per l’alimentazione di elettrodomestici, TV, computer e dispositivi elettronici in generale.

Come qualsiasi altro dispositivo elettrico od elettronico, anche gli iPhone e gli iPad non riescono ad alimentarsi direttamente con la corrente alternata del circuito di casa, ma hanno bisogno invece di corrente continua, da accumularsi in questo caso nella batteria.

Ecco perché la ricarica avviene tramite un raddrizzatore/trasformatore, che prende corrente elettrica a 230V, 60Mhz e 11A in entrata e la corregge secondo i parametri utili al dispositivo.

Per un iPhone, i parametri d’ingresso standard vedono un voltaggio compreso tra i 4,7V ed i 5,2V con un’intensità che varia tra i 0,05A e i 1,10A (l’intensità in entrata varia regolata da un IC di controllo integrato nel telefono).

Sbalzi di tensione inferiori o superiori ai parametri sopra elencati sono assolutamente da evitare, pena un possibile guasto del dispositivo.

Questi sbalzi della tensione sono abbastanza frequenti nei circuiti domestici non opportunamente protetti, principalmente quando l’erogazione della corrente cessa bruscamente; questo accade a causa di un problema della rete di distribuzione, oppure (nei casi più seri) di un guasto diretto della centrale.

Cos'è un gruppo continuità?

Per ridurre al minimo i rischi di sovra o sotto-tensione, è sempre bene collegare qualsiasi dispositivo elettronico ad un gruppo di continuità casalingo (chiamato anche UPS).

Tale dispositivo, dal costo ormai completamente accessibile a chiunque, ha due funzioni precise: preservare la continuità elettrica in caso di improvviso black-out del circuito primario a cui è collegato ed impedire che variazioni di tensione possano danneggiare i dispositivi elettrici/elettronici ad esso collegati.

È in pratica un grosso accumulatore che carica costantemente grandi batterie in esso presenti, con un’entrata e, solitamente, svariate uscite.

L’entrata si collega al circuito di casa, mentre alle varie uscite possono essere collegati tutti i dispositivi da proteggere: computer, TV, telefoni, ecc ecc.

Esistono svariati modelli di gruppi UPS per svariati scopi: dai piccoli casalinghi sino a quelli giganteschi industriali.

Ogni gruppo UPS ha una capacità massima di accumulo energetico ed una potenza in Watt massimale: quelli casalinghi vanno solitamente dagli 800W ai 2000W, e hanno un costo molto contenuto (circa € 80,00 per un gruppo UPS di buona qualità da circa 800W).

Permettono una continuità elettrica di circa 30 minuti e possono essere facilmente posizionati ovunque per la casa e l’ufficio: basta avere una spina elettrica a portata di mano.

Quasi tutti sono protetti anche dai cortocircuiti tramite apposito fusibile.

Usare un gruppo UPS per ricaricare l’iPhone o l’iPad (ed in generale, per proteggere qualsiasi dispositivo elettronico) è una scelta veramente poco costosa, di facile implementazione e che può fare la differenza tra il ritrovarsi un dispositivo inservibile (ed irriparabile) o meno.

4. Caricate spesso il vostro iPhone od iPad

Quarta regola: caricare sempre la batteria dell'iPhone o dell'iPad, a qualsiasi percentuale di carica

Sia l’iPhone che l’iPad montano, fin dalla loro prima apparizione, potenti batterie ai polimeri di litio integrate, che forniscono i dispositivi dell’energia necessaria al loro funzionamento.

Tale tecnologia agli ioni di litio, ormai predominante nell’informatica e la telefonia in generale dall’inizio del 2000, ha il grande vantaggio di accumulare molta energia in poco spazio, grazie alle celle molto dense che compongono l’accumulatore. Celle che non necessitano di un involucro metallico per essere contenute, in quanto auto-sostenenti la struttura, facilitando quindi l’integrazione delle batterie nei nostri iPhone ed iPad.

Un altro dei grandi vantaggi della tecnologia Li-poly è l’assenza totale di ‘effetto memoria’, che tanto ha afflitto le vecchie batterie ricaricabili al Ni-Cd e Ni-MH nel passato.

Tutti questi vantaggi ne hanno quindi decretato il successo come tecnologia dominante per smartphone e tablet, iPhone ed iPad inclusi.

Quali sono i difetti della batteria Li-poly installata nell'iPhone?

Non tutto quel che luccica è oro, si sa: anche la tecnologia Li-Poly non è esente da difetti che, se trascurati, possono compromettere le funzionalità dei vostri iPhone ed iPad.

Uno degli svantaggi noti delle batterie ai polimeri di litio è il loro naturale e spontaneo degrado, che comincia subito dopo la produzione: gli accumulatori Li-poly perdono infatti circa il 20% di capacità originale ogni anno, indipendentemente dal loro utilizzo.

Tale degrado anzi peggiora in caso di lunghe giacenze in magazzino: in molti casi, un mancato uso per lunghi periodi di tempo rende una batteria ai polimeri di litio non più utilizzabile.

Per loro stessa tecnologia costruttiva, altresì, ad ogni ciclo di carica/scarica le batterie ai polimeri di litio si ossidano irreversibilmente: l'ossidazione è lenta, ma costante, ed è direttamente proporzionale al numero totale delle cariche e delle scariche complete.

Quando l'ossidazione riguarda più di 1/3 del numero totale delle celle (la capacità originaria), la batteria comincia a dimostrare i primi sintomi dell'esaurimento: calore eccessivo, frequenti ed inaspettati riavvii del dispositivo, drenaggio energetico sempre più accentuato.

Qualsiasi batteria ricaricabile deve, prima o poi, essere sostituita: quelle degli iPhone e degli iPad non sfuggono alla regola.

Cosa fare per utilizzare al meglio la batteria dell'iPhone e prolungarne la vita?

Per ritardare però l'inevitabile momento, e quindi sfruttare appieno tutta l'energia dell'accumulatore fino al suo smaltimento, è imperativo ricaricare con una certa costanza il vostro dispositivo.

Le batterie Li-poly gradiscono essere caricate spesso e volentieri, a prescindere dalla percentuale energetica residua: più volte al giorno è preferibile, anche con piccole cariche da cinque o dieci minuti.

Non essendoci il problema dell'effetto memoria, potete caricare i vostri iPhone od iPad quando volete e per quanto tempo volete, senza preoccupazioni.

L'importante è che forniate sempre tensione all'accumulatore, evitando di esaurire la riserva di carica e far spegnere da solo il dispositivo: questo non fa bene al vostro iPhone od iPad.

Quindi, armati sempre di un caricabatterie idoneo e di buona qualità, provvedete alle cariche regolari dei vostri dispositivi Apple: non abbiate paura di eccedere con le cariche, perché il circuito integrato che regola la carica della vostra batteria provvederà da solo ad assorbire intensità zero quando le celle saranno cariche al 100%.

Non aspettate di vedere spegnersi da solo l'iPhone o l'iPad: l'auto-spegnimento è una misura estrema di sicurezza del dispositivo, proprio per impedire alla batteria di andare alla pericolosa tensione zero.

Ricaricate quindi, spesso e con costanza.

5. Non fate congelare o surriscaldare il vostro iPhone od iPad

Quinta regola: non fate mai congelare o surriscaldare il vostro iPhone od iPad

I componenti costruttivi del vostro iPhone od iPad, sia meccanici che elettrici/elettronici sono stati progettati per funzionare entro un certo intervallo preciso di temperature, che è tra gli ed i 35° circa.

Sotto gli 0° e sopra i 35° il dispositivo può cominciare a manifestare problemi di funzionamento, più o meno gravi e più o meno reversibili.

Solitamente, danni da temperatura troppo bassa od eccessiva sono in relazione alle condizioni climatiche nel corso dell'anno (la grande maggioranza dei casi), mentre sono in misura più contenuta in relazione a condizioni artificiali (come ad esempio luoghi di lavoro).

Ad esempio, surriscaldamenti ben oltre i 35° capitano sovente d'estate, quando ci si dimentica il telefono od il tablet in qualche luogo assolato, come ad esempio il cruscotto od il sedile dell'autovettura, oppure al mare sotto il solleone.

iOS ha una funzione di spegnimento automatico che salvaguardia - od almeno tenta di farlo - l'integrità del dispositivo quando la temperatura scende o sale troppo, mettendo il Sistema in stand-by per evitare danni alle delicatissime componenti elettroniche interne; tuttavia, sarebbe sempre opportuno non arrivare mai a far scattare il sistema di protezione, ricordandosi sempre di tenere il dispositivo riguardato.

Molto spesso, basta pochissimo per evitare danni da surriscaldamento: ricordarsi, ad esempio, di mettere l'iPhone o l'iPad in un luogo ombreggiato il più delle volte è necessario e sufficiente a prevenire un riscaldamento eccessivo.

Per il freddo, i problemi seri si pongono per chi abita in luoghi con temperature invernali molto rigide, per molti mesi l'anno sotto lo 0°; in questo caso, il problema principale è evitare l'esposizione per lunghi periodi al gelo, idealmente cercando di tenere quanto più isolato termicamente possibile il dispositivo.

Una tasca interna del giubbotto o del piumino, ad esempio, permette uno scambio di calore continuo con il corpo, impedendo la dispersione termica.

6. Usate cavi e caricabatterie idonei

Sesta regola: usate cavi e caricabatterie idonei

Usate sempre cavi certificati MFi (Made for iPod) per connettere i vostri dispositivi iPhone, iPod od iPad al vostro computer, oppure per ricaricarli.

Ormai da molto tempo, e precisamente dalla versione 7.0 di iOS, il Sistema Operativo controlla se al dispositivo è collegato un cavo certificato MFi, avvertendo l'utente se in esso non viene rilevato l'apposito controller.

Questo per un motivo di sicurezza: un'alimentazione non corretta del vostro iPhone, iPod od iPad può creare danni sia al dispositivo che all'accumulatore che esso monta integrato, creando così dei pericoli per l'incolumità dell'utenza.

Un accessorio certificato MFi è riconoscibile dal logo solitamente stampato sulla confezione di vendita:

Made for iPod

Tale logo assicura che l'accessorio è stato certificato per il vostro iPhone, iPod od iPad, e che quindi non correte rischi ad usarlo.

Al contrario di quello che pensano molti, non è necessario comperare assolutamente accessori originali per il vostro dispositivo Apple: esistono prodotti di alta qualità di produttori esterni, che nulla hanno da invidiare agli accessori venduti dall'azienda di Cupertino.

La certificazione MFi può essere rilasciata per qualsiasi accessorio, anche non Apple: è quindi sempre bene accertarsi che il cavo lightining che stiamo andando ad ad acquistare sia effettivamente sicuro per il nostro dispositivo portatile.

Sempre sfatando un luogo comune, non è vero che un accessorio MFi debba necessariamente costare di più di uno qualsiasi non certificato: esistono ottimi prodotti MFi a prezzi estremamente contenuti.


Attenzione anche al tipo di caribatterie che si sta utilizzando, ed in particolare è sempre d'obbligo prestare particolare cura alla quantità di corrente in uscita da esso (amperaggio): dispositivi come gli iPhone necessitano di almeno 1A in output, mentre gli iPad ne vogliono almeno 1,5A.

Se state utilizzando un ultimo caricabatterie di nuova generazione incluso negli ultimi modelli di iPhone ed iPad, non dovete preoccuparvi: è sicuramente in grado di gestire l'intensità giusta per il vostro dispositivo.

Se però necessitate di un altro caricabatterie di scorta, e magari non volete spendere i soldi che costa un originale di Apple, potete dare un'occhiata al ricco mercato dei caricabatterie di terze parti: ce ne sono a centinaia e per tutti i gusti, e potete scegliere quello che più gradite e che vi è più utile, facendo però sempre cautela a ricordarvi di controllare le specifiche di input ed output.

Ultimo ma non ultimo, è molto importante tenere sempre a mente che accumulatori portatili d'emergenza (le cosidette 'power bank') e i fin troppo usati caricabatterie da auto (con presa adattatrice per l'accendi-sigari) vanno usati con cautela: da una statistica del nostro laboratorio, sono i principali responsabili (assieme agli sbalzi di tensione nei circuiti di casa) del danneggiamento degli accumulatori ai polimeri di litio degli iPhone, iPod ed iPad.

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